Volt dice NO alle Modifiche sul diritto di locazione
Alla fine del 2022, oltre il 60% delle 2,4 milioni di famiglie in Svizzera viveva in affitto o in cohousing - una tendenza in aumento. Le due attuali proposte sul diritto di locazione mirano a limitare in modo significativo la protezione degli inquilini per questa maggioranza, senza portare ad alcun miglioramento significativo del mercato immobiliare. Mentre la prima proposta renderebbe più facile per i proprietari far valere il bisogno personale, la seconda mira a regolamentare in modo più seve
Il panorama degli affitti in Svizzera riflette la realtà abitativa di gran parte della popolazione. Mentre in altre parti d’Europa la maggioranza della popolazione è proprietaria della casa in cui vive, oltre il 60% di chi ha casa in Svizzera è in affitto o in cohousing. Di conseguenza, la protezione degli inquilini è di grande importanza. In un mercato immobiliare difficile, è fondamentale mantenere un equilibrio tra gli interessi degli inquilini e dei proprietari. Tuttavia, le due nuove proposte sul diritto di locazione minacciano di allentare importanti meccanismi di protezione per gli inquilini.
Termine dovuto a Bisogno Personale
Il bisogno personale permette ai proprietari di rivendicare rapidamente un appartamento o uno spazio commerciale affittato per bisogno personale, quando necessario, e di rescindere il contratto di locazione. Questo di solito accade in uno di questi tre scenari:
Il primo, quando si compra, il nuovo proprietario può terminare l’affitto con un periodo di prevviso di tre mesi per gli appartamenti e di sei mesi per gli spazi commerciali - anche se il contratto d’affitto prevede un preavviso superiore.
Nel secondo caso, i proprietari possono terminare l’affitto durante il periodo di blocco di tre anni che può applicarsi a seguito di una disputa legale con gli inquilini.
Nel terzo caso, il bisogno personale gioca un ruolo importante in relazione alla cosiddetta proroga dell'affitto in caso di difficoltà. Essa permette agli inquilini di restare nell’appartamento o nello spazio commerciale dopo il termine del contratto.
La proposta consente ai proprietari di affermare più facilmente il bisogno personale, allentando il requisito di dimostrare l'urgenza. In futuro sarà sufficiente dimostrare una necessità personale “significativa e attuale”, piuttosto che una necessità “pressante”.
Volt guarda con preoccupazione alle modifiche relative al bisogno personale. Riconosciamo che i proprietari di immobili hanno il diritto di utilizzare le loro proprietà; tuttavia, la legge proposta si spinge troppo in là e indebolisce in modo significativo la protezione contro il recesso per gli inquilini. Uno dei pericoli maggiori è che gli inquilini possano perdere la casa più rapidamente e facilmente in periodi di carenza di alloggi, il che potrebbe rappresentare una minaccia esistenziale, soprattutto per le famiglie a basso reddito. Questa proposta rappresenta un rischio anche per le imprese, che non possono contare sul periodo di preavviso concordato contrattualmente, soprattutto in caso di cambio di proprietà, e potrebbero trovarsi improvvisamente a dover cercare nuovi spazi commerciali entro sei mesi. Soprattutto nelle aree urbane, dove gli alloggi a prezzi accessibili sono già scarsi e le persone a basso reddito come pure le piccole imprese vengono sfrattate, questo allentamento della protezione degli inquilini aggraverebbe ulteriormente la situazione.
Adeguamenti al subaffitto
Secondo il nuovo quadro normativo, gli inquilini devono presentare una richiesta scritta e ottenere il consenso qualificato dei proprietari per poter subaffittare il proprio appartamento o parti di esso, come ad esempio una stanza condivisa. Inoltre, i contratti di subaffitto che durano più di due anni possono essere rifiutati in toto. Se l'inquilino viola gli obblighi relativi al subaffitto, il proprietario ha il diritto di inviare un avvertimento scritto. Se l'avvertimento non ha esito positivo, il contratto di locazione con l'inquilino principale può essere risolto con un preavviso di 30 giorni.
A nostro avviso, il subaffitto è uno strumento importante che consente a molti inquilini di adattarsi in modo flessibile alle proprie condizioni di vita, sia durante un soggiorno temporaneo all'estero sia per vivere in comune con i coinquilini. Soprattutto nelle città sempre più costose, è fondamentale per mantenere gli alloggi a prezzi accessibili. Sebbene Volt sostenga alcune misure, come l'obbligo di accordi scritti, e riconosca la necessità di agire contro la crisi di Airbnb, l'intera proposta è messa in ombra dal periodo di preavviso draconiano di 30 giorni dopo un avvertimento infruttuoso da parte del proprietario. Non vediamo come questa proposta affronti i problemi in questione, anzi come sembra aggravarli.
Posizione di Volt
A nostro avviso, entrambe le proposte non forniscono soluzioni valide alle sfide del mercato immobiliare svizzero. Favoriscono la riduzione dell'offerta di alloggi e il ricambio degli inquilini, entrambi fattori che fanno lievitare ulteriormente i prezzi degli affitti, già in aumento. Offrono ai proprietari solo soluzioni superficiali a problemi concreti e indeboliscono la protezione di molti individui e piccole e medie imprese (PMI). Di conseguenza, Volt sostiene un deciso NO ad entrambe le proposte legislative al voto il 24 Novembre 2024.
Fonti
Die reiche Schweiz – ein Mieterland, SwissInfo
Mietwohnungen, Bundesamt für Statistik
Mietrecht: Kündigung wegen Eigenbedarfs, ch.ch
Mietrecht: Kündigung wegen Eigenbedarfs, admin.ch
Miete: Untermiete, ch.ch